in certi luoghi dell'anima garda, polesine, gargano" fotografie di pino mongiello testi di pino mongiello e francesco permunian postfazione nino dolfo biblioteca civica di desenzano del garda, piazza malvezzi vernice sabato 5 settembre 2021, ore 10.30 | ||
Dopo il libro, edito da Grafo pochi mesi fa, ecco ora la MOSTRA FOTOGRAFICA dal titolo “IN CERTI LUOGHI DELL’ANIMA” che Pino Mongiello ha realizzato in collaborazione con la Città di Desenzano del Garda e con il patrocinio della Comunità del Garda e dell’Ateneo di Salò. L’inaugurazione è fissata per Sabato 5 settembre 2020 alle ore 10,30 presso la Galleria civica “Gian Battista Bosio” di Desenzano del Garda (Palazzo Todeschini), in piazza Malvezzi. |
Che brutta l’età adulta. Pensare di aver compreso, con la banalità del tempo, con l’illusione dell’esperienza, il mondo o la vita. Tutt’altro: si dimentica il linguaggio dell’anima. PER FORTUNA si può imparare di nuovo, magari indugiando nei luoghi che «lasciano un’impronta nella nostra esistenza, fanno parte della nostra memoria e ci accompagnano nel cammino della vita». Sono le parole di Pino Mongiello nella prefazione del libro fotografico «In certi luoghi dell’anima»: suoi gli scatti, accompagnati da testi dello scrittore Francesco Permunian. «Sono, in prevalenza, i luoghi dell’infanzia - prosegue Mongiello - col tempo subiscono una profonda metamorfosi nell’aspetto esteriore, ma sanno restituirci visioni ed echi del nostro vissuto». Nessuno può scegliere il luogo natio: ci appartiene come il colore degli occhi o dei capelli. Siamo liberi, però, di vivere altrove, scegliendo i nostri personali luoghi dell’anima. IL LAGO DI GARDA, il Delta del Po, il Gargano: le tre località ritratte sono legate al passato e anche al presente dei due autori. Se Mongiello è nato sulle rive gardesane, Permunian si è trasferito a Desenzano a trentun anni, piantandovi nuove radici: «Nella mia mente - scrive - grazie allo specchio del Garda si rispecchia il mondo intero». Fino ad allora lo scrittore viveva nel polesano, verso la foce di quel Po che ispira la sezione centrale del libro: un paesaggio molto diverso, dove il sapore vacanziero del lago si fa più contadino, con uccelli dal lungo becco sui campi scompigliati dal vento. Infine il Gargano, i colori del sud, le atmosfere più calde dove affondano le origini del fotografo: questa è la terra dei suoi genitori. Sensazioni e ricordi scivolano come perle sul filo dell’acqua, archetipo presente quasi in ogni foto: freschezza di un’infanzia per sempre perduta, ma anche profondità inquietante dell’inconscio. IN CERTI LUOGHI dell’anima «si specchia la memoria di chi racconta frammenti del proprio vissuto, senza tuttavia lasciarsi prendere dall’abbandono nostalgico - avverte Mongiello - anzi, guardando al futuro». L’acqua è anche il mare dell’avventura, il non-luogo sconfinato dove l’anima è in viaggio. Andrea Turla | |
Un’affascinante “passeggiata” fotografica attraverso i luoghi che hanno lasciato un’impronta nella memoria e in quelli dove si è scelto di trascorrere la propria vita. Sono i “luoghi dell’anima”, quelli che lasciano un’impronta nella nostra esistenza, che fanno parte del nostro passato e ci accompagnano nel cammino della vita. Sono dunque, in prevalenza, i luoghi dell’infanzia, quelli che, se col tempo subiscono una profonda metamorfosi nell’aspetto esteriore, sanno però sempre restituirci visioni ed echi del nostro vissuto. Talvolta, inavvertitamente, se ritorniamo a percorrerli, riaffiorano in noi persino odori e sapori di una realtà interiorizzata da tempo, ed anche sensazioni primordiali. “Luoghi dell’anima” sono anche quelli dove si è scelto di vivere, dando una svolta al passato, e dove si sta bene perché si è riusciti a intrecciare relazioni positive, a trovare persone con le quali condividere una quotidianità fatta di attese, di progetti, scoprendo quanto sia produttiva una solidarietà che aiuti a sperare. Edizioni Grafo |
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